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ACCATASTAMENTO IMMOBILI

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Cos’è l’accatastamento di immobili?

Accatastare un immobile nel Nuovo Catasto Edilizio Urbano significa iscrivere l’immobile nella banca dati dell’Agenzia del Territorio ed è un adempimento obbligatorio da parte dei titolari degli stessi.

A cosa serve l’accatastamento catastale?

Serve ad attribuire una rendita catastale. Con l’accatastamento, gli immobili vengono censiti nel rispettivo Comune censuario, suddivisi per fogli di mappa, particelle e subalterni, ma lo scopo finale è quello appunto di attribuire a ciascuna unità immobiliare una rendita catastale, determinata in funzione di diversi aspetti, quali la zona censuaria, la categoria di appartenenza e la classe.

Attraverso la rendita catastale vengono calcolate le varie imposte da versare, come ad esempio l’IMU, le Denunce di Successione, i rogiti notarili ecc.

Tabella delle categorie catastali

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Le categorie sono suddivise nei seguenti gruppi:

    • a destinazione ordinaria (Gruppi A, B, C);
    • a destinazione speciale (Gruppo D);
    • a destinazione particolare (Gruppo E);
    • altre destinazioni censibili nel Gruppo F (non soggette a rendita catastale);

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Il nostro Studio Tecnico Franco Lunadei è a disposizione per una consulenza gratuita su questo ed altri servizi.

Approfondimenti

Come si arriva alla attribuzione della rendita catastale e, quindi, al perfezionamento dell’accatastamento?

L’iter è piuttosto complesso da capire per chi non è del mestiere, infatti, bisogna necessariamente avvalersi della figura di professionisti come il nostro Studio Tecnico Franco Lunadei abilitato perché occorre predisporre una serie di elaborati tecnici che richiedono una preparazione professionale specifica e perché la trasmissione degli atti di aggiornamento deve essere effettuata esclusivamente per via telematica da soggetti iscritti in appositi Ordini/Albi professionali.

 

Le casistiche per eseguire un accatastamento possono essere diverse, ma nella linearità della procedura occorre innanzitutto partire dal Catasto Terreni.

Infatti, verificata la titolarità del terreno su cui insiste il fabbricato da accatastare, occorre eseguire un rilievo topografico, con apposita strumentazione di misura, della sagoma del corpo di fabbrica.

I dati rilevati vengono, quindi, gestiti attraverso il software Pregeo dell’Agenzia delle Entrate, che consente la determinazione delle coordinate del fabbricato e, quindi, la sua ubicazione all’interno della particella di terreno del titolare dell’immobile.

 

Le planimetrie

Espletato questo primo passaggio, si predispongono le planimetrie delle singole unità immobiliari che compongono il fabbricato e i dati metrici vengono inseriti in un altro software (Doc.Fa), sempre dell’A.d.E., trasmessi dal nostro studio tecnico attraverso la piattaforma Sister per l’invio telematico.

Al termine di questi passaggi, l’immobile risulterà inserito in mappa e censito nel Nuovo Catasto Edilizio Urbano mediante attribuzione di foglio, particella, subalterno e, ovviamente, rendita catastale.

 

L’identità del fabbricato

Una volta iscritto in catasto il fabbricato assume una propria identità, che deve comunque e sempre camminare di pari passo con la sua regolarità urbanistica.

Negli anni, le procedure sono state più volte adeguate, e sono tutt’ora in continua evoluzione, ma in un futuro ormai imminente si pensa di modificare i criteri per la determinazione della rendita catastale.

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